martedì 14 aprile 2015

Una cena molto losca...

Si narra che al termine della regular season di Coppa Titano e ad un passo dalla fine di quella di Campionato Sammarinese, cinque o sei personaggi molto influenti del calcio biancazzurro si siano ritrovati in un locale “della bassa” per determinare le sorti delle fasi finali davanti una pizza e a qualche decina di litri di birra. “E’ tutto scritto” ha asserito qualcuno fra il fumo delle sigarette truccate del Mago, e allora ecco che questi loschi figuri si sono riuniti per capire come sarebbero potute andare le cose nella speranza di trarre la sorte a proprio favore.
Chi è passato da quelle parti nelle ore dell’incontro dice di averli visti armeggiare con un pendolino magico. Nessuna sfida particolare, nemici sui campi ma tutti uniti al tavolo della pizza, come i ladri di Pesaro insomma, quelli che di giorno litigano e poi di notte vanno a rubare insieme.
I ben informati dicono che la cena si sia aperta con un regolamento di conti fra il dirigente di una squadra già eliminata dai play off detto “Al Bano” e il dirigente della squadra eliminata con prepotenza nell’ultimo turno di Campionato, un certo “Silvio Marco Filippi”.
A tirare le fila il più losco dei personaggi in voga nel calcio sammarinese detto “o’ Muratore”, prepotente e deciso, contro il parere del pendolino magico del suo amico Mago ha asserito: “Vinco tutto io”.
Ma il pendolino magico dalle sembianze umane non ne vuole sapere, sapientemente mosso dalle mani del Mago ha decretato il doppio vincitore di questa stagione, il numero uno del calcio a tinte biancazzurre, il man of the year, l’unico allenatore che può cambiare le sorti di un’intera stagione, il più forte di tutti, l’uomo del quale solamente a citarne le iniziali F.C. si rischia la pena divina.
Sarà lui, alla guida della sua squadra di baldi giovani a vincere l’intera posta in palio? Prima dovrà passare sotto le forche della squadra di “Al Bano”, perlomeno per quanto riguarda la Coppa Titano.
Per il resto non si sa. Di certo non starà a guardare la squadra de “o’ Muratore” che con il passare delle ore, grappa barricata dopo grappa barricata, si è detto sempre più convinto di raggiungere, assieme allo stesso Mago, l’obiettivo finale.


Chi vincerà allora? Fate attenzione, perché si è parlato poco della squadra di chi, per una sera, è tornato a fare il cronista… 

lunedì 16 marzo 2015

Posso dire la mia?

Come avevo scritto domenica sera, non ero a perfetta conoscenza delle motivazioni dell’azione intrapresa dalla neonata Assocalciatori sammarinese nonostante l’amico Fulvio Simoncini mi vedesse come un misterioso burattinaio (svilendo l’intelligenza e le capacità dei ragazzi) e quindi ho evitato di prendere posizioni. Oggi, dopo due giorni in cui leggo di tutto e di più sulla vicenda, mi permetto di esprimermi in quanto presidente di società e, se volete, anche di conoscitore di certe dinamiche.
Parto dalla fine. Dalla soluzione che ovviamente sarà necessario trovare in tempi brevi e che personalmente non credo tarderà più di una settimana. Vi dirò di più, prestate attenzione, la soluzione sarebbe stata trovata senza necessità di scioperare se la sfortuna non avesse voluto che Giorgio Crescentini la scorsa settimana si trovasse lontano da San Marino. Il Presidente, verso cui non ho mai lesinato critiche, anche pubbliche, ha una dote ed un difetto preminenti nel suo carattere, che emergono nel bene e nel male, ogni volta che gli si presenta un problema, anche annoso, da risolvere.
Il pregio di Giorgio è certamente la capacità politica di affrontare le situazioni che unita ad una conoscenza unica del “sistema calcio” fanno si che riesca a superare ogni ostacolo con una buona dose di mediazione. Il difetto, che anche questa volta emerso, è quello di inalberarsi in maniera scomposta quando qualcuno lo attacca più o meno direttamente senza misurare i termini del contrattacco. Sono stato più volte vittima e beneficiario degli atteggiamenti di Giorgio per cui potrei anche pensare di immaginare come andrà a finire.
Le proposte della Associazione Sammarinese Calciatori sono lecite, legittime e a mio avviso anche molto molto interessanti (e condivisibili). Come tutti i progetti, anche questi, necessitano di una copertura economica di cui la ASC non dispone, ma che la FSGC potrebbe invece reperire senza alcun problema. Se su progetti di questo tipo si vuole evitare ogni tipo di speculazione, è sufficiente che la FSGC (che offre già questa opportunità ai club affiliati) sostenga i progetti step by step verificandone la realizzazione e coprendo solamente le spese realmente sostenute. Se poi, si volesse concedere un contributo base all’Associazione Calciatori Sammarinese, ci si potrebbe accordare su una cifra simbolica (attenzione, non offriamogli 1000 euro che poi si sentono presi per il culo…) da inserire in un bilancio milionario che prevede un attivo molto importante. Oltre al “niet” federale sui progetti, se non ho capito male, ci sono delle questioni riguardanti il cosidetto “status” di calciatore. In questo caso il tema a mio avviso è un po’ più complesso, l’ostacolo principale è rappresentato da una legge sullo sport obsoleta che da un lato impone ai calciatori, anche dilettanti, il pagamento delle tasse, ma dall’altro non garantisce loro alcun tipo di tutela. Il Segretario Lonfernini, che con il suo intervento televisivo si è dimostrato interessato alla questione, sarà sicuramente ottimo interlocutore per discuterne in vista della presentazione annunciata per imminente, della riforma di legge. Se poi, invece delle poche centinaia di euro che i calciatori percepiscono quale rimborso per le partecipazioni alle partite, scaglionati per la categoria nella quale militano, si arrivasse ad un quid un po’ più sostanzioso non ci vedrei nulla di scandaloso, soprattutto alla luce dei contributi che, grazie a tali partecipazioni, la FSGC (da FIFA e UEFA) e i club affiliati (dalla ECA) percepiscono e alla luce della decisione di non concedere, ad esempio, i permessi sportivi per le partite amichevoli che impegnano invece i ragazzi allo stesso modo... Sembrano questioni clamorosamente grandi (soprattutto perché in un tale momento di crisi economica anche soltanto parlando di due spicci si alza il polverone del popolo affamato) ma in realtà tutte, pacatamente discusse, verrebbero approvate a braccia alzate con il benestare di FSGC, arbitri, allenatori e non per ultimi i club senza intaccare un bilancio solido che ha voci preventivate nelle quali includere le spese di cui sopra.

Perché allora si è arrivati a questo tanto chiacchierato sciopero? Perché come detto il Presidente Crescentini non ha personalmente incontrato i calciatori lasciando che fosse il Segretario Generale Casadei a farlo. Premesso che Casadei, in quanto in posizione semiprofessionale, non dovrebbe avere potere decisionale ma svolgere solamente un lavoro analitico da proporre poi all’Esecutivo ed eventualmente all’Assemblea, è bene dire che lo stesso già in autunno si era scontrato con i calciatori rinviando non si sa bene per quale motivo il loro riconoscimento. Anche in passato, quando l’ASC ancora non esisteva, per motivi sempre diversi ma sempre riconducibili ad una scarsa capacità di gestire il calcio sammarinese, Casadei aveva sbattuto la porta in faccia a quelli che dovrebbero essere i suoi alfieri. Ora, l’auspicio, è che per quanto riguarda la stretta questione legata allo sciopero ASC, Crescentini e Bollini (i due presidenti coinvolti) si stiano già incontrando più o meno di nascosto per chiarire la questione e stemperare i toni apocalittici (che la TV di Stato ha contribuito a rendere tali) e che nei prossimi giorni ci si renda conto di chi ha contribuito in maniera scellerata a creare quello che il Presidente ha chiamato “clima di terrore”. Il vero problema del calcio sammarinese Crescentini ce l’ha nell’ufficio accanto al suo, purtroppo per lui però, quando se ne accorgerà, sarà ormai troppo tardi e storiacce delle quali non ha colpe, come quella di questi giorni, avranno già rovinato la sua grande storia sportiva. Peccato.

sabato 20 dicembre 2014

Una storia da raccontare

Sono passati una decina di giorni da quando sono venuto a conoscenza di questa storia. Voglio raccontarla a tutti quelli che denigrano il calcio sammarinese e a quelli che lo governano ma non conoscono le reali potenzialità che ha.
Mi accorgo della crescita di una decina di followers su Twitter in un pomeriggio in cui non avevo pubblicato nulla di interessante e mi chiedo chi siano questi ragazzi interessati a me…
In realtà non sono interessati a me, quanto alla Fiorita. Mi cercano, mi chiedo chi siano. Lo chiedo a loro. Mi rispondono.
Nicola Mori si presenta così: “E’ il calcio il denominatore comune delle persone che ti seguono”.
Cerco di capire meglio.
“Calcio, ma non quello visto in Tv. Quello vero, quello giocato, quello tifato nei maggiori stadi d’Italia, quello commentato a nottate, quello di cui nessuno parla”. 
Mah. Sono Roberto, ristoratore; Nicola, agente di commercio; Andrea, studente universitario; Nicola, account manager. 
Sono i protagonisti di questa storia curiosa. 
Dai primi due nasce la passione per il calcio sammarinese. Il secondo e il quarto, sono rispettivamente Vice Allenatore e Allenatore dell’Atletico Kebab (che tuttora non so che cosa sia, ndr). Il primo e il terzo sono anche giocatori dell’Atletico Kebab.
Il primo e l’ultimo hanno famiglia con prole. “Tutti tweettano, e whatsappano” mi scrivono. E qual è l’argomento cardine? Il calcio. La Fiorita. Ma pensa te… 
Ognuno ha il suo calciatore preferito. Nicola, detto Il Lupo, è attaccatissimo a Andy Selva, l’altro Nicola, detto buzzino, sostiente Danilo Ezequiel Rinaldi, gli altri due sono tifosi di Luca Bollini.
Mi scrivono che se non si fossero ammalati sarebbero venuti a vedere il derby con il Tre Fiori. Meglio che non siano venuti, penso che li avremmo delusi…
Ah, non vi ho ancora detto: sono di Pisa. 
Ma perché ci seguono? Non lo so, non me l’hanno detto. Credo che sia perché il nostro calcio è ancora pulito, è ancora molto distante da quello chiacchierato, permette discussioni, consente di sognare…
E qual è il sogno di questi ragazzi? “Un’amichevole fra la Fiorita e l’Atletico Kebab”.
Beh, tutto sommato non è nemmeno un sogno così irraggiungibile…
Vi aspettiamo ragazzi!

venerdì 5 dicembre 2014

Sono passati 15 anni da quando le Vespe truccate andavano in giro per i colli bolognesi.

Nota informativa: questo non è un post giornalistico. Ma questo è un blog, il mio blog, e ci scrivo quello che mi va.

Voglio raccontare di una sensazione strana che mi perseguita. E’ iniziato tutto un paio di settimane fa al Memorabilia. Una serata che il Cocorico dedica (vabbè, lo sapete tutti) alla musica degli anni d’oro. Poi, passato ieri, la reunion del Deejay Time su Radio Deejay e questa mattina (appresa sempre da Radio Deejay) la notizia che la figlia di Eros Ramazzotti compie 18 anni, il che per me non significa nulla, se non che sono passati 18 anni da quando “sarà l’Aurora” che le aveva dedicato riempiva i palinsesti delle radio.
Ecco cos’è quella sensazione strana, è la sensazione che si sia conclusa un’era della mia vita. Quella dell’adolescenza, che forse ho trascinato anche un po’ troppo.
La musica come metronomo del tempo che passa, quando le canzoni vecchie ti piacciono più di quelle nuove (quello per cui quindici anni fa deridevo mio babbo), quando scopri che tua cuginetta reputa “vecchi” gli 883 e ti rendi conto che sono passati già 15 anni dal successo di “50 Special”.
Ma a scandire il tempo che passa, ahimè, sono anche e soprattutto le abitudini di tutti i giorni. Il lavoro che cambia e ti impone la cravatta, gli incarichi di responsabilità che altri ti affidano perché “hai raggiunto l’esperienza giusta”, i capelli che si diradano, la schiena che si irrigidisce, i progetti, i temi delle chiacchierate con gli amici che cambiano, il vino che sostituisce il vodkalemon, l’amico di infanzia che diventa Sindaco, i cugini che crescono…
Ieri sono andato a salutare i giovani dell’Under10 della Fiorita, eppure mi sembrava che non fosse passato molto tempo da quando in quella squadra, con risultati disastrosi, ci giocavo.
E’ la soglia psicologica dei 30. Non è paura di invecchiare perché a 30 anni non si è di certo vecchi e poi uno che ha sempre sognato i capelli grigi e a 23 anni era proprietario di un’azienda e già da due presidente di una società sportiva non ha paura di invecchiare. E’ consapevolezza. Il tempo passa, per fortuna e bisogna prenderlo per le corna e gestirlo. Io ci provo. Giuro.

Nel frattempo chiamo il mio amico Peter Pan e prenoto un tavolo per il Cocorico per sabato sera. Che non si sa mai…
Buon week end. Lungo.

lunedì 17 novembre 2014

Il pendolino.

Dopo un paio di post seri lasciatemi sdrammatizzare un po'. Questa sera mi è arrivato un video, questo video che vi allego. Potete dire la vostra, insultarmi e insultarlo.

Manca qualcosa?

Ore 11.48 di lunedì mattina. Sono trascorse più di 50 ore dallo storico pareggio della Nazionale sammarinese contro l'Estonia. Mi chiama un carissimo amico che lavora per il più importante canale televisivo sportivo italiano (vabbè, Sky, tanto si può dire): "Presidente sei contento? Evidentemente tu e Andy Selva (che ha conosciuto con la Fiorita, ndr) siete gli unici contenti. Di certo non lo sarà la tua Federazione che non ha nemmeno postato un comunicato stampa sul suo sito web".
Sinceramente non me ne ero accorto, guardo pochissimo il sito della FSGC che reputo brutto, lento e fatto male. E comunque controllo, quel comunicato non c'è. Sky (e magari anche altre TV interessate a questa cosa) avrebbero potuto trarre informazioni importanti e invece sono costrette a chiamare amici o amici degli amici per avere un'informazione quasi ufficiale. Nessun comunicato stampa nemmeno per i giornalisti sammarinesi (ma la FSGC dovrebbe guardare oltre il confine e addirittura in Europa) che questa mattina si sono ritrovati in posta le designazioni arbitrali di Coppa Titano, il risultato dell'Under 8 ma non quello della Nazionale A. C'è qualcosa che non funziona. Molte cose. 
Passo all'amico di Sky un po' di info e faccio una ricerchina personale sul web. Tutti parlano della nostra Nazionale, tutti i più importanti siti. Sapete in termini di marketing quanto possono valere quelle pagine? Perchè non spingiamo sull'acceleratore una volta che abbiamo qualcosa di buono da vendere? La FSGC ha investito oltre 45.000 euro per permettere ai sammarinesi di vedere le partite in trasferta della Nazionale su San Marino RTV a dimostrazione di quanto ritenga importante la comunicazione ma poi dimentica di scrivere un comunicato stampa sull'unico pareggio all'Europeo della sua storia? Vabbè.
Ma non è finita: il fotografo ufficiale FSGC che per accordo dovrebbe garantire le foto ai giornali abbandona il campo a fine primo tempo e così nessuno riceverà mai le foto dell'esultanza finale e della gioia per il risultato.
Ci sarà un responsabile per tutto questo schifo? A chi fa capo la comunicazione all'interno del Consiglio Federale? Al Segretario Generale dicono, quello che sabato sera era a suonare con la sua orchestrina folk amatoriale, quello che ha preferito il saxofono al pallone, quello che ha preferito una balera allo Stadium, quello che doveva vigilare sulla comunicazione ma non è andato oltre un sms a fine primo tempo. Quello che oggi dovrebbe dimettersi. Dovrebbe. Magari.

sabato 15 novembre 2014

I cavalieri che fecero l'impresa

La storia la si scrive inconsapevolmente, la si scrive con la penna indelebile perché resti nei libri. La si scrive nei palazzi della politica ma anche nelle piazze e, a volte, in posti che non ti immagini. Questa sera è andata così, la storia sportiva della Repubblica più piccola del mondo è stata scritta su un terreno semisintetico che fa schifo, davanti ad una cornice di pubblico non troppo numeroso, da 23 ragazzi che vendono carissima la pelle unicamente per passione, all’ora in cui gran parte dei coetanei sorseggiano un aperitivo pensando alla serata al Cocorico.
Nella settimana in cui tutto il mondo esalta l’Estonia per i grandi passi nello sviluppo dei propri sistemi informatici, per la grande capacità di attrarre imprese, per la crescita felice che riesce a vivere sul piano politico a paragone dei quali San Marino pare indietro anni luce, quei 23 eroi sono riusciti ad eguagliarla almeno in un campo. Che non sarà politicoeconomico ma in un campo che ha comunque addosso gli occhi di milioni di persone.
La Nazionale di San Marino strappa il terzo pareggio della storia, lo fa grazie alle parate di un Aldo Simoncini che continuiamo tutti a chiederci per quale motivo non abbia sfondato nel calcio che conta, grazie ad un Andy Selva immortale che mette il passato alle spalle e lotta come un bambino su ogni pallone, grazie a due centrocampisti di grande qualità (e anche in questo caso mi chiedo se davvero la Serie C ha giocatori tanto migliori) come Tosi e Chiaruzzi (in assoluto il migliore) e grazie alle tre colonne della difesa: Davide Simoncini, Christian Brolli e Fabio Vitaioli. Grazie ad un Bonini riscoperto, ad un Matteo Vitaioli in forma strepitosa, ai due argentini tutto gas e ad un Palazzi che conferma di meritarsi la fiducia che gli hanno dato in Serie C. Pierangelo Manzaroli è il condottiero che ha firmato l’impresa, il degno erede di Giampaolo Mazza e Giorgio Leoni (che firmarono i due precedenti pareggi), uno che si divide tra campo e lavoro (e anche in questo caso non capisco perché).
La storia la si scrive inconsapevolmente ma qualcosa era nell’aria. Scusatemi se dico che me la sentivo.
Non ho intenzione di salire su un carro dal quale, volutamente o meno, sono sceso lo scorso anno ma se vi confesso che un paio di lacrime mi sono scese sulla faccia come fossi stato in mezzo al vampo vi giuro che non mento. Perché quei ragazzi ti fanno sentire uno di loro quando sei con loro, ti fanno sentire sammarinese come pochi altri, ti regalano emozioni senza chiedere nulla in cambio e meritano il rispetto di un intero paese. Ringraziateli se domani li vedete in giro per strada, ringraziateli se li incontrate al bar, mandategli un sms se avete il loro numero.
Questi ragazzi ci hanno fatto sentire grandi e hanno onorato uno stemma sul quale in troppi spesso hanno sputato. Una bandiera che in troppi hanno infangato e che invece loro questa sera hanno fatto luccicare.
Grazie di cuore.

Alan